Bangkok reloaded
Il mercato di Chaktuchak e il conforto del Buddhismo
13.08.2016 - 15.08.2016
36 °C
Il mercato di Chatuchak si sveglia presto, rianimando Bangkok lentamente. Al mio arrivo, le bancarelle sono ancora semi vuote e le strade pressoché deserte. Chatuchak è famoso perché qui si vende di tutto. Diviso ordinatamente per settori, con prezzi variabili e rigorosamente da contrattare, è un mercato che alterna stalli coperti e opportunamente rinfrescati da potenti soffi di aria condizionata, a carrette e bracieri ambulanti. La truffa è sempre dietro l'angolo, così come la sete e la stanchezza.
A metà mattinata, mentre i thailandesi si accalcano alle bancarelle del cibo, mi rinchiudo insieme ai locali per un massaggio rinvigorente.
L'odore dei gamberetti secchi mi insegue e l'afa mi opprime, inesorabile. Eppure, trovo questo luogo affascinante e familiare. Mi ricorda i bazar colorati di Shiraz, carichi di stoffe e spezie del lontano Oriente. Ed eccolo qui, il lontano Oriente.
Nel transitare mentale in terra persiana, mi sento di nuovo a casa.
Mi dirigo verso Chinatown, alla ricerca del tempio buddhista di Wat Tramit, col suo Buddha dorato, alto 3 metri. Mi ritrovo di nuovo a pregare e a ricordare. Ricordo quello che in un anno è stato il mio cambiamento più difficile, la sfida vinta -a suo modo- contro la morte, e tutte le volte in cui le persone non hanno creduto in me.
Esco dal tempio ed è quasi il tramonto. Ceno con una zuppa di cocco e lime e un'insalata di papaya e gamberi.
Il vicolo verso l'hotel è buio e deserto. Sento le risate dei turisti nei ristoranti e il profumo del curry. L'odore di fogna ormai è un ricordo lontano, un sottofondo muto che non disturba più.
Forse mi sto abituando agli odori. Forse, finalmente, anche qui, sono a casa.
Posted by Marina_Calypso 08:56 Archived in Thailand Tagged temple buddhism bangkok chatuchak wattramit