Wadi Rum
Nel deserto nudo, sotto un cielo indifferente
26.04.2014 - 27.04.2014
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Lungo il Giordano
on Marina_Calypso's travel map.
Ore 7.30 del mattino, parto in solitario da Petra, in direzione sud, verso Wadi Rum, attraverso la King's Way, la strada del deserto.
Wadi Rum è uno dei deserti giordani, il più famoso tra tutti, reso celebre dalla figura di T.E. Lawrence, scrittore, archeologo, agente segreto per conto del governo britannico, paladino dei nomadi del deserto e profondo conoscitore della cultura araba. Laureatosi con una tesi sui castelli crociati in Siria e studioso della cultura omayyade, è ricordato ancora oggi dai beduini come un loro idolo perché fu a capo della rivolta contro gli ottomani, arrivando a sabotare persino la linea ferroviaria che collegava la Medina a Damasco nel tentativo di scacciare gli invasori. Fu così fedele ai suoi principi da arrivare persino a rifiutare onorificenze da parte di Sua Maestà la Regina quando, al termine della guerra, la spartizione dei territori non fu a favore degli arabi ma a favore dei governi di Francia e Inghilterra.
Scrisse "I sette pilastri della saggezza", titolo che si ispira alla montagna all'ingresso del paese beduino di Wadi Rum, un colosso di sette pinnacoli che mi accoglie circa due ore dopo aver lasciato Petra, in un silenzio che stordisce.
Lasciata l'auto, mi accoglie Saleh, un beduino che mi accompagnerà nel deserto. Mi arrampico fino alla Lawrence's spring, una fonte naturale in cima ad una montagna nel deserto, risalgo le dune rosse, visito le iscrizioni nabatee e i canyon, incappo in una tempesta di sabbia. All'uscita da una stretta gola, un mulinello di sabbia mi centra in pieno, scaraventandomi addosso pietre come se fossero pesanti proiettili e trascinandomi via. Passato il pericolo, rimonto sulla jeep di Saleh in direzione Arabia Saudita per le ultime dune rosse, a caccia di tramonti. Il nostro accampamento è situato a ridosso di una collina rocciosa sulla quale salgo per assistere ad uno spettacolo meraviglioso in tutte le sfumature del rosa e dell'arancio.
I beduini preparano la cena, cucinando la carne interrata nella sabbia, con un sistema tradizionale di cottura naturale. Ci servono il loro tè mentre il cielo si va oscurando. All'ombra di un falò, i beduini cantano e suonano. Io sono su una collina da sola, lontana da tutti, a bocca aperta e col naso all'insù, con l'anima ricoperta da uno spesso manto di stelle. Uno dei cieli più belli mai visti in tutta la mia vita. Una stella cadente attraversa la costellazione dei gemelli, poco sopra Saturno. Riconosco diversi pianeti e costellazioni mai viste prima. Una gioia per gli occhi e per il cuore.
All'alba ci risveglia il profumo del pane e del labaneh, un intruglio tipico di queste parti. Un altro tè, l'ultimo e ripartiamo prima che faccia di nuovo caldo.
Prima di abbandonare il deserto, visito la locomotiva sulla linea sabotata da Lawrence. Fascino di altri tempi, tra cammelli spossati e carrozze di prima classe.
Non ho ancora deciso dove andare dopo aver lasciato Wadi Rum. Arrivo al bivio sulla strada e decido. A destra il Mar Morto, a sinistra il Mar Rosso.
E Mar Rosso sia. Da qui in poi non ho nulla di prenotato, sarà tutta un'avventura.
Posted by Marina_Calypso 01:19 Archived in Jordan Comments (3)